lunedì 30 marzo 2009

Con Aldo Ballistreri (Puzzon) si parla di Bici e viabilità

In una domenica da soli a casa, una chiamata di un amico ti può cambiare la giornata.
"Puzzon, che fai?" - risposta ovvia: "Un cazzo, tu?". "Nemmeno, che famo?"

E di cose ne abbiamo fatte un bel pò. Per prima cosa una mini puntata talk show a BastaRadio in cui Aldo si è raccontato un pò, svelandoci alcuni aneddoti sul mondo della bici, sul difficile rapporto di convivenza con auto e moto, e un commento sullo stato attuale dei mezzi di trasporto della città di Catania.

Ecco qualche piccolo estratto e qualche foto dell'evento (purtroppo ero un pò arrugginito e la regia audio non è stata delle migliori, ci sono stati alcuni intoppi tecnici!).





Il resto della giornata è trascorso in quel di Etnapolis, centro commerciale che di Domenica tutto sembra tranne che un centro commerciale... facce sconvolte, più passeggini al posto dei carrelli, in realtà si tratta di un grande parco divertimento per famiglie che, in realtà, non hanno voglia di divertirsi.

Detto questo, credo che non entrerò mai più in un posto del genere di domenica. L'aria era così irrespirabile che avrei tanto voluto avere uno di quei cosi che ti penzolano davanti negli aerei durante le dimostrazioni delle hostess, con l'unica differenza che in quelle occasioni non ti auguri di usarle!

Ho un nuovo cuginetto, devo ricordarmi di chiamare i miei zii per fare gli auguri!
Benvenuto Giulio, anche tu in questo mondo, tanto bello e tanto brutto... ma non pensarci per adesso, goditela.

sabato 28 marzo 2009

Socializzare in palestra - MI RICREDO!

E' proprio vero che qualunque esperienza, se la analizzi da un altro punto di vista, ha un significato e una valenza diversa.

Se dovessi riscrivere quello che ho scritto ieri sul Socializzare in palestra, stenterei a riconoscermi. Avevo parlato infatti del come sia fastidioso e assolutamente patetico il voler socializzare a tutti i costi in palestra, e del mio non sopportare chi mi parla mentre sto eseguendo un esercizio.
Ebbene oggi, la stessa persona che ha scritto il precedente blog, si è trovato a chiedere informazioni ad un ragazzo lì nei pressi. Oggi è sabato, l'istruttore che doveva spiegarmi gli esercizi non c'era, e per necessità ho dovuto chiedere aiuto.
Corrado, a differenza di come avrei probabilmente reagito io, si è dimostrato gentilissimo, spiegandomi gli esercizi, seguendomi e spronandomi a fare di più, con cortesia e voglia di socializzare.
E dopo anche con Saro, anche lui ex palestrato nonché fuggitivo del CUS, si è parlato un pò del più e del meno.
Questo mi ha fatto pensare due cose:
a) Ci sono giorni in cui NON VORRESTI VEDERE nessuno, in cui TUTTO E TUTTI ti sembrano alieni e nemici da evitare. Probabilmente ieri era uno di quei giorni, e quel blog è stato scritto con quello stato d'animo dominante.
b) Probabilmente l'unico alieno in quei giorni sei tu, e tutti gli altri che tu credi essere ostacoli, pensano lo stesso di te.
c) Se il tuo stato d'animo è negativo, anche tutte le relazioni saranno contaminate da questo stato d'animo. Siamo abituati a pensare che un sorriso possa fare la differenza. E' vero, ma soltanto se il sorriso esterno è accompagnato da un sorriso interno, da uno stato di grazia e positività.
E come si fa ad essere sempre in uno stato di grazia e positività?
Cercasi risposte divine.

giovedì 26 marzo 2009

Socializzare in palestra

Al secondo giorno di allenamento, è giunto il momento di aprire una parentesi (Argomento "Palestra").

E' uno strano mondo, quattro mura, pesi, manubri, qualche attrezzo e uomini e donne bramosi di forza, potenza e fisico indiviabile! Che c'è di strano? Nulla. Mens sana in corpore sano, dicevano i latini! E se da un lato si va in palestra per sistemare il proprio fisico, dall'altro c'è chi va in palestra per "socializzare".


Dico io, ma come cazzo fai a socializzare in palestra! A me rompe quando qualcuno viene a parlarmi mentre sto facendo un esercizio pesante.

Analizziamo la scena. Io, un manubrio, ultima serie di un esercizio, occhi a "cinese in coma" dovuti allo sforzo, colorito - tipicamente giallo/verde del mio volto - di un acceso rosso porpora per la fatica.
Arriva lui, canottiera supersudata, odore nauseabondo che lo precede, e con fare molto apprensivo ti chiede: "Scusa stai usando la panca?". "Mi ci vedi seduto sopra per caso, Testa di Cazzo?". Lo pensi per un attimo, poi quasi come esalando l'ultimo respiro, rantoli un "no prego fai pure". L'educazione è una brutta bestia, il male del secolo.
Poi mi viene in mente l'altra esperienza, quella con l'alieno. Si tratta di Davide, il tizio che mi fece odiare la piscina. Era l'unico sport in cui speravo di rilassarmi, staccare la spina e isolarmi dal mondo e invece no. Lui, Davide detto anche invaDavide, era sospettato extraterrestre perchè in grado di parlare sott'acqua. Per non parlare delle cozzate che ti riusciva a dare quando ci si incrociava nella stessa vasca.
Ecco, elementi come questi andrebbero presi e trasportati su un altro pianeta. Pianeta Merda.

Parlando di cose extraterrestri, lo spogliatoio di qualunque centro sportivo è una specie di dimensione parallela. Tutti si salutano, ma nessuno si conosce. Tutti entrano con un salve, tutti escono con un arrivederci. Quanto sono educati!
Ma perché non salutare tutti gli altri allora, quelli che incontriamo per strada, quelli in aula studio, quelli al bar, quelli al cinema, a teatro, al supermercato. Perché nello spogliatoio si, e in tutti gli altri posti no?

Secondo me ci si saluta perché qualcuno l'ha fatto, e allora si pensa che sia giusto così, salutare all'ingresso e all'uscita.

Oggi non ho salutato all'uscita.
Chissà cosa avrà pensato ognuno di loro? Che sono un pezzo di merda?

Questi importanti dubbi esistenziali mi attanagliano l'esistenza. Si vede, notare in viso la tipica espressione dell'attanagliato.

martedì 24 marzo 2009

Un pò di ricordi con BastaRadio.tk

Erano bei tempi quelli. Erano i tempi in cui un certo Gianluca Campo di Marina di Ragusa soleva dire in giro "Bashtaddi!". Dà lì nacque l'idea di creare Bastard Radio, che poi divenne - abbreviando - Basta Radio.

Furono mesi di prove, configurazioni, software, collegamenti hardware, microfoni, cuffie, acquisti, soldi buttati, soldi ben spesi... passione, e tanta tanta tanta voglia di cazzeggiare e mettersi in mostra.
Nacque il sito (http://www.bastaradio.tk/), che non aveva nulla se non un logo, un paio di scritte con i numeri per contattare il dj, la webcam e soprattutto il riproduttore per sentire in streaming la radio!

E che ascolti! Mi ricordo alcuni giorni anche 20, 25 persone collegate! Che soddisfazioni... Oggi stavo riascoltando alcune cose fatte quest'estate... mi andava di condividerle in memoria di quei tempi, e chissà che un giorno Basta Radio non risorga dalle sue ceneri.










domenica 22 marzo 2009

Monno Giovanni















Ecco a voi Monno Giovanni. Cosa succede al volgere di una domenica interamente votata al cazzeggio. Cazzeggio, o minchiate...come quelle di radersi a zero.




giovedì 19 marzo 2009

Fastidi

Ci sono delle cose che le mie orecchie non tollerano.

1) Il rumore delle lape, dei motorini con marmitta forata, degli autobus e delle macchine in corsa che si ode dalla mia fottuta stanza con vista strada.
2) Le urla di mia nonna quando si imbatteva la mattina presto nella mia bisnonna. Era il suo antistress, quella povera donnina di 98 anni. Adesso che non c'è, la casa è più silenziosa, mia nonna è depressa e non sa con chi sfogarsi.
3) I tacchi di mia madre in casa e le urla contro mia sorella quando non studia a dovere ( è un vizio di famiglia, urlano tutti).
4) Il richiamo di mio padre "A TAVOLAAAA". Gli esce sempre matelico e cantileggiante.
5) I professori che non sanno fare il proprio mestiere. Quelli che parlano a macchinetta, quelli che ridono delle proprie battute e anche l'aula lo fa (per pietà), e poi ci sono quelli che il microfono lo usano come spazzolino e anche il minimo respiro viene amplificato come se fosse l'ultimo rantolo.
6) Massimo Giletti.

Resoconto di una giornata - Seconda Parte

Sono tornato circa un'ora fa dal corso di teatro.
Oggi tre ore di dizione belle piene. E' sempre stata uno dei miei oggetti di studio preferiti, per passione e forse un pò di narcisismo. Adoro registrarmi, infatti, e ascoltare la mia voce e la mia pronuncia.

Ho sempre avuto una grande predisposizione all'imitazione e all'ascolto, all'udito attivo. Forse è per questo che ho sempre cercato di emulare i grandi speaker e doppiatori italiani, che sono i portatori sani della corretta pronuncia italiana. E' grazie a loro e all'opera massificatrice della televisione infatti che l'italiano standard oggi entra nelle quotidianamente nelle case degli italiani.

Ecco io personalmente preferisco ascoltare (che è diverso dal guardare con trasporto) le pubblicità delle reti nazionali italiane. Meglio dei programmi "demenziality": Amici di Amici,
X Fattoria, Isola dei Saranno Famosi.

Ho deciso di diventare Vegetariano... anche se, ripensandoci, non so cucinare ASSOLUTAMENTE niente. Forse prima dovrei decidere di imparare l'arte culinaria.

Domani andrò in palestra ad iscrivermi. Questa volta conto di fare almeno tre mesi continuativi. Altro che Hulk Hogan. John Judge, body builder "capomastro".

Adesso dovrei lasciarvi in qualche modo carino, ma ho troppo sonno per anche solo pensare.
BUONANOTTE.

mercoledì 18 marzo 2009

Resoconto di una giornata - Prima Parte

Oggi sveglia presto.

7.45 - Per uno che si alza solitamente alle 12.00 è un incubo.

Prendo il fido amico Dario e ci dirigiamo in quel di Auchan a Misterbianco. E' il secondo giorno di colloquio di lavoro per il nuovo Burger King. Ad aspettare con noi altri 23 speranzosi giovani, più uomini che donne, di diverso ceto sociale e culturale. C'è un CowBoy - odiosissimo e logorroico; c'è il tizio che prima lavorava negli Espurgo Pozzi Neri; spicca inoltre il tipico ragazzo che non ha voglia di fare un cazzo, con le caccoline ancora negli occhi come se fosse ancora nel suo lettuccio.

Il titolare è il pezzo forte. Cappellino bianco, pantaloni maglietta e giubbotto beige, scarpe grigie.
Se non avesse dichiarato di essere il proprietario della struttura, l'avrei scambiato per il mio gelataio di fiducia.

Naturalmente mi sono divertito a imitarlo, anche perché non è così difficile. Basta non pronunciare le parole in italiano standard ma in tipico sound catanese, bello incaccato và!

La sua segretaria è una mia collega, ed è molto porca. Riccia, occhi da cerbiatto, sederino sporgente e una bocca da elucubrazioni erotiche. Vedremo di approfondirne la conoscenza.

Tra i concorrenti c'era anche una ragazza che sembrava Natalie Imbruglia, ma con tipico accento nisseno. E per di più la sentivo parlare di matrimonio e convivenza con il suo attuale ragazzo.

Fanculo anche a Natalie Imbruglia.

La giornata continua in una gitarella a Misterbianco tra le vie storiche (nel senso che tutti i nomi delle vie sono dati a personaggi storici) e illustri personalità (cioè gli ever green che stanno in piazza a cui abbiamo chiesto informazioni per raggiungere l'Ufficio di Collocamento).

Il buon Dario, essendo residente a Misterbianco, ne ha approfittato per richiedere il modulo per i privileggi fiscali della legge 407/90. Io, essendo residente virtualmente a Catania, verrò sballottato tra le pareti colorate del Centro per l'Impiego di Via Giannotta 18. Si divertono lì, i dipendenti. Sembra una giostra, è pieno di cartelli colorati, strisce a terra tratteggiate, e orde di fila da fare prima di essere serviti. Ma d'altra parte, Catania è bella.

Domani finalmente il mio cinquantino - Neo's 50 - torna in vita (previo pagamento di 50 euri).
Come cazzo ho fatto a resistere per 2 mesi e mezzo a camminare con quella scatoletta di tonno bianca imbottigliato nel consueto e costante traffico cittadino. Per non parlare dei duelli tra me e i posteggiatori abusivi, quelli che ti fanno manovra quando hai già finito di parcheggiare. Ma non avrete il mio denaro, non cederò ai vostri luridi ricatti! Bucatela pure, la mia scatoletta di tonno bianca.

E' tardi cazzo, devo scappare a teatro.

lunedì 9 marzo 2009

Io e Mr. John!

Vi hanno mai posto quella domandina semplice semplice che dice: "Parlami di te"? Secondo me è la risposta più difficile da dare.

Dunque vediamo... so che mi chiamo Giovanni, ho compiuto 21 anni sabato mattina, ero talmente accoppato dalla serata-sbronza precedente che ho preferito rimanere a letto abbracciato alla bacinella previeni vomito. Naturalmente ho perso la lezione più interessante di teatro mai fatta finora e il favoloso fragolino che i miei colleghi avevano portato per festeggiarmi.

Il solito culo.

Vivo a Catania, città, paese, rione, centro culturale, artistico e umano. Mi domando che ho fatto di male per esserci nato.
Da quasi 3 anni frequento l'Università di Economia di Catania, corso in Economia Aziendale. Dovrei essere laureando ma non avendo frequentato il primo anno causa svariate crisi adolescenziali, si può dire che ho iniziato soltanto l'anno scorso il percorso accademico. Adesso sono a metà esatta.

Che stronzo.

L'obiettivo per questo semestre è di riuscire a dare 6 materie. Come premio produzione mia madre mi regalerà finalmente l'apparecchio ortodontico per le mie arcate non arcate.

Doppiamente stronzo.

Da un pò di tempo mi sono appassionato ad uno sport molto nobile, la corsa! Economica, onnipraticabile, sfidante! Obiettivo di lungo periodo? La maratona di New York. Mi alleno al CUS della Cittadella. Cercasi volenterosi seguaci per corsa in compagnia. Mi auguro che non sia una passione passeggera ma che la Dea Costanza sia sempre con me e mi spinga per più di 4 mesi (io e lo sport non andiamo molto d'accordo, generalmente dopo il primo mese litighiamo e ci prendiamo a piatti addosso, precedentemente svuotati dai prelibati pasti.)

In amore seguo due fasi che si alternano.

A) Amo tutte le donne, sono il mio punto debole. Ecco perchè non riesco mai a legarmi con una.
B) Amo una donna in particolare con cui starei volentieri e costruirei un rapporto. Lei invece, no.

Non mi incazzo molto spesso. Anzi direi mai. E se succede avviene in maniera molto ridotta. Ecco perché sono una persona stressata. La gastrite è la mia migliore amica, mangiamo spesso insieme.

Amo il teatro e la sua magica atmosfera in cui per un attimo si può essere quello che non si è. E anche qui, in questo blog, vorrei poter essere il mio alter ego Mr. John, a cui affido la possibilità di dire tutto quello che penso, agire in modo diverso da come mi comporto solitamente, ogni riferimento a fatti e cose potrebbe essere non puramente casuale.

Non mi assumo nessuna responsabilità per le parole di Mr. John.

Passo e chiudo. Giovanni Giudice.