Al solito, con la speranza di avere qualcosa da dire, rimando a scrivere e passano settimane.
La promessa di scrivere giornalmente è andata a puttana, non avevo dubbi.
Cerchiamo di rimediare...
Ieri sera verso le 23.30 sono andato a letto. Ho spento presto il computer, e finalmente... ho acceso me stesso. Era da tanto che non mi buttavo sotto le coperte con la mente libera, con la facoltà di scegliere a cosa pensare e se - pensare. In genere arrivo a letto quando sono cotto, così stanco che non ho il tempo per pensare a qualcosa, passo direttamente alla fase onirica/dormiente.
Ieri invece, ad occhi chiusi, POTEVO tutto quello che VOLEVO, in maniera precisa, ordinata. Un pensiero, poi un'altro, ma uno alla volta. Ricordo che i primi cinque minuti ho visto una serie di mostricciattoli di vari colori. Paura. Poi ho pensato che giocare a Pac Man (Waka Waka su quel cazzo di facebook) per troppo tempo ha effetti collaterali. Insegnamento per il futuro.
Dopo ho ripercorso con la mente, cercando di focalizzare delle immagini, il percorso di strada da Saint Patrick Street a 5, Centenary Crescent in quel di Cork, Irlanda.
Che esperienza indimenticabile. Il parco, il pub all'angolo, il fiume a destra, l'incrocio pedonale, il ponte, la fabbrica di birra, Barrack Street in salita, Greenhouse Street, il bivio e Centenary Crescent, 5. Casa Dolce Casa. Una casa, una vita, una indipendenza che a volte mi manca... forse è per questo che ultimamente non tollero la presenza dei miei familiari. Per carità li adoro, e al tempo stesso li odio in quanto invasori di una indipendenza che mi manca.
Forse è giunto il momento di spiccare il volo e abbandonare il nido? Non lo so. So solo che quando quel giorno in Irlanda davanti al bivio "restare per dieci mesi come cameriere al Clarion Hotel o tornare in patria?", quasi, quasi, quasi, quasi, mi pento di non essere rimasto lì. Ma quella sarebbe stata un'altra vita, un'altra storia.
La mia storia adesso è qui. A metà dalla carriera universitaria, carriera di cui me ne sbatto altamente le palle, che continuo più per i miei che per me stesso. Ci tengono tanto loro ad una laurea, ma perché non provano ad immatricolarsi? C'è sempre tempo. I genitori molto spesso cercano rivincite personali sulla pelle dei figli. Ma... "lo diciamo per il tuo bene!"
Come se una persona, anche una madre, o un padre, possono decidere o sapere cosa è bene per te o meno. Quello che è il mio bene, lo so io... e se non lo so, beh... lasciatemelo trovare, senza aiuto. Non l'ho chiesto.
La carriera teatrale, che ancora non può chiamarsi carriera ma al massimo "avviamento al", è in fase finale per questo primo anno di scuola. Un saggio alle porte, e sicuramente con esso anche stress, ansia, panico ma soddisfazione finale e ricordi fantastici. Almeno spero! E poi applausi o fischi, vedremo. Servirà a capire.
L'Ipercoop apre domani, e il Burger King anche. Il mio primo turno? 11.00-15.00, 4 ore nell'intervallo di punta e massima confusione. Spero di uscirne vivo, almeno fino al primo stipendio, che dovrebbe arrivare a metà giugno. Ho scoperto che non potrò andare in vacanza fino al 10 settembre. Beh, dall'11 io sono in vacanza, cascasse il mondo.
Ma dove potrei andare? Si accettano proposte allettanti, anche indecenti (solo donne!). A presto!
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