giovedì 19 novembre 2009

penso

Penso che le donne sono una fortuna, la mia rovina.
Penso che quando mi sento un Dio, precipito a dirotto e mi sfracello al pavimento.
Penso che nulla in natura è imperfetto, tranne l'animo umano.
Penso che pensare troppo fa male.

venerdì 11 settembre 2009

Il regalo del disamore

-Non ti azzardare a comprare un regalo per una donna, amico mio.
-Perché?
-Parlo per esperienza. Tutte le volte che mi sono avventurato, credimi, è stato come darsi un colpo di martello sulle palle, una secchiata di acqua gelida d'inverno, una pena capitale autoinflitta.
-Esagerato! E perché mai?
-L'attimo prima di consegnare il regalo, o mi lasciavano, o le lasciavo.
-Scusa ma tu fai un regalo a una che vuoi lasciare?
-Sono un signore, io. Il regalo si fa a prescindere, mica devi pensare alle conseguenze future.
-Ma non sono conseguenze future ignote. Lo sai che vuoi lasciarla!
-Vuoi la verità?
-Spara!
-Quando compro qualcosa la scelgo sui miei gusti. Perché so che non verrà consegnato, succede sempre qualcosa che ne impedisce la consegna, e così mi assicuro che almeno potrò utilizzarlo io.
-A quindi ti fai i regali da solo, in poche parole!
-No che c'entra. Diciamo che penso al destinatario al 25 %. Per il restante 75% penso per me.
-Sai che c'è? Secondo me, se non riesci mai a consegnarli te lo meriti.
-Ah grazie. Sono un povero disgraziato che l'amore l'ha condannato, e tu mi dici questo?
-Tu non fai regali con amore. I tuoi sono regali del disamore.
-Del disamore?
-Fingi di amare qualcuno, in realtà ami solo te stesso.

E quello non è amore, fidati di me...

domenica 12 luglio 2009

Aggiornamenti alla base centrale

Motorino posteggiato da 2 mesi sotto casa, marmitta forata. Il meccanico mi ha chiesto 100 euro per cambiarla, naturalmente è troppo bucata per agire di saldatura e quindi al solito "m'bari sa cangiari. Ci volunu 100 euro ppo pezzu, travagghiu de carusi omaggio" (omaggio il cazzo!). Ecco perché resterà ancora a lungo lì dov'è, ad abbronzarsi.
L'unica cosa che mi preoccupa sono i cani, quei piscioni. Anche se li capisco... Che c'è di male. Anche io quando devo pisciare non la faccio a caso, ma punto qualcosa, che ne so... un cassonetto della munnizza, una macchina lussuosa, un muro pulito. A volte la farei anche su qualche essere umano. Pensa che sfogo. Altro che diatribe verbali, altro che calci pugni e manate. Una bella pisciata addosso alla persona che ti sta sul cazzo. Scrollatina. "Scusa mi passi un pò della tua camicia? Mi devo asciugare!" Ahhh, molto meglio di un cesso vero. L'unico problema è lo sciacquone. Vabbè, cazzi suoi!

A proposito di piscio, ci avete mai fatto caso che la birra quando cade a terra puzza come l'urina? Stavo sorseggiando una Willianbrau, birrozza belga da 56 centesimi comprata allo spaccio alimentare sotto casa, quando nella foga di prendere non so cosa sul tavolo l'ho urtata con il gomito rovesciando metà del contenuto per terra. Dopo le bestemmie in giapponese, e qualche passata di mocio, l'esaltante scoperta! Mi sono sentito per un attimo Newton con la mela e la forza di gravità. Io la birra a terra e l'odor di piscio.... credo che il campo scientifico non faccia per me.

Non scrivevo da almeno 2 mesi cavolo. C'è stato un saggio teatrale di mezzo e una esibizione in piazza davanti una bella giuria di stronzi. Il saggio è andato bene, molti applausi, risate e complimenti. Se è vero che la vita è un pendolo che oscilla tra noia e dolore, passando per attimi momentanei di piacere, beh quelli sono stati attimi di piacere. Azzardo anche attimi di FELICITA'. L'altro ieri durante l'esibizione in piazza, o per esser precisi, all'esibizione all'interno del concorso di corti teatrali "Teatri Riflessi" sono stati attimi di gioia e attimi di dolore.
E' stato il corto più applaudito. Io ero Ulisse, nonché il protagonista di questa Odissea rivisitata e ambientata ai giorni nostri: l'epopea del classico paragonata all'epopea di ogni laureato in cerca di lavoro in Sicilia. E' sempre bello stare al centro del palco, offrire un momento tutto tuo e goderne i riconoscimenti, ma è ancora più bello sapere che tutto il gruppo è stato applaudito e riconosciuto dal pubblico. La giuria di questo concorso del cazzo, invece, non ci ha riconosciuto. Io li ho visti ridere. Fanculo le giurie. Fanculo tutto il concorso, tra l'altro organizzato davvero con i piedi.
Ho conosciuto una tizia con cui ho condiviso sensazioni piacevoli. Sembrava interessante, volenterosa di condivedere emozioni. Al solito si rivelano psicopatiche. E' il mio destino. Ma non mi lamento. La vita da single mi piace, se vivessi da solo mi piacerebbe anche di più. Mi sa che è giunto il momento di cercare di nuovo un lavoro e poi vedremo...

L'università fanculo, ovviamente. 2 materie la scorsa sessione, 0 nell'ultima. Mercoledì avrei un esame ma non ho ancora aperto libro.

E' morta un pò di gente in questo periodo. Mia nonna, Michael Jackson. Paradossalmente mi ha sorpresso e scosso di più la scomparsa di Michael. Per mia nonna c'era da aspettarselo, e forse meglio così. Stava davvero soffrendo. Nei miei ricordi è sempre stata una donna buona, ingenua forse ma di grande cuore, mi ha sempre fatto passare ogni capriccio, e non solo a me. A molta gente che ne ha approfittato.

Sento che è un periodo florido. Ho bisogno e voglio sfogarmi.
Passo per adesso, cara base centrale.
Ci aggiorneremo molto presto.
John Judge was here.

sabato 6 giugno 2009

Altri pensieri sparsi...

Chiudi gli occhi. Vediamo cosa succede. D'ora in poi tutto quello che scriverai sarò soltanto dettato dai tuoi stessi pensieri.
Non cercare la bellezza della forma, ma vai dritto alla sostanza. Che strano, ci pensi se fossi cieco. Tutte le cose che vedevi prima, tutta la realtà che avevi registrato. Zero. Buio. Uno spotlight di teatro spento per sempre. Senza possibilità di cambiare la lampadina.

Devo fare la pipì. Mi secco. Me la farei addosso. Ma poi mi seccherei a pulirmi.

C'è chi dice che in tutto questo l'unica cosa che ti manca è una donna. Non lo so, io mi amo, cioè mi odio. Sono pieno di difetti, di limiti e turbamenti interiori, però comunque sto bene da solo. Mi sto bene. Mi faccio bastare. Certo non nego che ci sono momenti in cui una presenza femminile con cui condividere tante e tante cose mi manca...

venerdì 22 maggio 2009

BUONANOTTE

Buona notte. Sono tornato da poco dal compleanno di Chiara, e il sonno mi sta uccidendo. Addirittura mi ero sdraiato con il pc acceso, e mi sono svegliato in questo istante mentre abbracciavo il portatile.

L'immagine del perfetto NERD. 

A presto.


giovedì 21 maggio 2009

Tentativi di Meditazione

Non so di preciso perché sono qui. Ne sentivo il bisogno, anche perché dicono che l’aria di mare faccia bene. Sarà vero? Ogni volta che sento dire delle cose da qualcuno di abbastanza attendibile finisco per crederci e farle mie come grandi verità, precetti inamovibili, e ne divento un “ripetitore”. Il segnale entra nel cervello, qualcosa lo classifica come ELEMENTO DA DIFFONDERE, e il segnale esce nel momento più opportuno sotto forma di parabola per i discepoli. E se fossero solo stupidaggini?  Chissà se Gesù abbia mai dubitato su quello che stesse dicendo. Ve l’immaginate Gesù che dopo una parabola comincia a parlare tra sé. “Oddio, speriamo di non aver detto nulla di sbagliato” ??? Che poi se Gesù dice Oddio, noi tutti dovremmo dire O-nome di nostro papà. 

Non avete mai provato la strana sensazione di sentirvi degli eletti, dei prescelti per vivere una missione speciale? Ecco, a me capita tutti i giorni... poi ci penso bene e mi rendo conto che la cosa più speciale che mi possa capitare è andare in palestra e alzare dei pesi un po’ più pesanti del solito. Accettare la propria misera vita, breve e così vulnerabile, quello si che è un grande destino. Un destino scelto con grande fatica, quella di godersela, nonostante tutto. E di assecondare la pazzia che ci governa, riferimenti politici inclusi.

E così che ci sono giorni in cui sento di essere speciale, di avere un compito da portare a termine per il bene dell’umanità. E ci sono altri giorni in cui invece mi siedo su una panchina e mi sento un alieno, uno che del mondo non ha capito un cazzo, uno che il mondo non lo capisce. Se è solo questo il mio destino, c’è un modo di rivolgersi all’ufficio reclami?

Nella confusione è più facile dimenticare e dimenticarsi di se. Diventi un piccolo puntino nella mischia. Ed è in queste situazioni che riesci davvero ad ascoltarti. Il mormorio è la miglior colonna sonora per chi vuole rilassarsi. Sembra un ossimoro, una assurdità. Forse non per tutti è così. A me fa rilassare da morire.

E’ più facile in queste situazioni di avere delle trovate geniali. Sono quei momenti in cui ti senti un Dio, un filosofo. Toh, il nuovo Socrate è qui tra noi. Applaudite gente, la pace sia con voi e con il vostro spirito.

Una signora è appena passata e mi ha sorriso. Io ho ricambiato. Quando due sguardi e due sorrisi si incrociano beh, potresti anche morire sul colpo travolto da una mucca che precipita dal cielo, ma saresti ugualmente contento e soddisfatto.  Due occhi che si cercano sono due anime di umanità che si ritrovano dopo tanto vagare e non crederci più.

Oggi però non voglio pensare. Voglio solo rimanere a guardare. Sono a San Giovanni Li Cuti, caldo avvolgente e un venticello rinfrescante. Una cosa che non credo si riuscirà mai a riprodurre artificialmente. Diventeremmo tutti degli individui isolati. Immagina di avere in ogni casa, oltre il garage e il giardinetto una piccola spiaggia con sole perenne. Nessuno direbbe più la magica frase “Andiamo a mare insieme?” Diventerebbe “Domani scendo a mare. Da solo.”

In mezzo a tanti sassi creati dalla natura, ce n’è uno che risalta subito alla vista. Un tizio, un eroe, lo sta dipingendo adesso di rosso fuoco, con alcune chiazze tonde nere. Ecco come un semplice sasso si può trasformare in una splendida coccinella lavica. Gente come questa mi fanno stare bene.

Ci sono due donne molto alte e slanciate, ma goffissime nei loro tacchi a spillo. Forse nessuno ha mai detto loro che a mare è più consigliabile un paio di infradito? La loro ingenua voglia di apparire ed essere guardate, anche questo, mi fa stare bene. Ti rendi conto che l’uomo è debole, ha sempre bisogno di certezze, di conferme che non gli servono a niente. E l’unica certezza è che non ci sono certezze.

Ammettiamo per un momento che è tutto un caos, e i nostri vani tentativi di ordinare la nostra vita vanno automaticamente a puttane. Ora ho capito tutto, ora ho capito perché questo licenziamento. In realtà è stato un regalo di qualcuno, il Caos, il Destino, Dio, la Sora Lella o chicchessia. Mi ha fatto capire che non bisogna cercare la pace. E’ nella confusione più assoluta che la via è chiara.  Cazzo però è difficile, ci vuole un coraggio pazzesco.

Io per esempio vorrei viaggiare, vorrei abbandonare tutto per un po’ e scoprire quello che c’è fuori. Vorrei percorrere il Cammino di Santiago, vorrei conoscere posti, gente, vite, storie. Sono un biografilo. Un amante di biografie, di storie di vita. Le amo così tanto che passerei la mia vita e scoprire la vita degli altri. Ma forse questo è solo un ridicolo sotterfugio per scappare dalla propria?

martedì 19 maggio 2009

Sei in Stand-by

Questa non me l'aspettavo, non me l'aveva mai detto nessuno.
"Sei in Stand-By". 

All'inizio non ci ho fatto neanche caso, adesso però mi rendo conto di esserlo sul serio.

Dopo il licenziamento dal Burger King tramite formula Stand-By (mi hanno preso per un televisore forse), mi sento come se tutta la mia vita si fosse un attimino sminchiata. Erano 2 settimane che mi alzavo prestissimo, oggi invece sveglia alle 12. Colazione, e alle 13 pranzo.
Cazzeggio, e poi ancora cazzeggio fino ad ora. Non ho visto la luce del sole tutta la giornata, insomma l'immagine del depresso scazzato.

Eppure me ne sto fottendo di questo licenziamento, ne sono convinto... ma è come se mi avessero trafitto una lama, al mio ego di suo già molto instabile e insicuro.

Purtroppo è vero, sono insicuro, instabile, incerto di tutto. E' inutile continuare a mentire a me e alla gente, sono debole. Sono come un recipiente vuoto che è riescito a trattenere tanto, tutto, ma alla fine è scoppiato.  E adesso si è svuotato. 

La mia vita ha bisogno di una bella sistemata. Domani smetto. E poi?

venerdì 15 maggio 2009

Stralci di bozze

Di nuovo cazzo. Di nuovo quella strana sensazione. Ancora una volta quel colpo al cuore, quel sussulto.

Sono fottutamente instabile. Sono insicuro. Sono una maschera che mente, mente a se stessa, mente a tutti, mente ...demente.

Fingo di essere simpatico, di essere tranquillo, di essere sereno, di essere felice, di essere in piedi, di non avere paura, di sapere tutto, di capire e avere le risposte giuste.

Non sono pessimista. Di più. Sono un pazzo squilibrato. Sono logorroico e muto. Ho voglia di fuggire, di andare ovunque, altrove, in nessun posto. Risvegliarmi un altro, risvegliarmi cambiato. No no, niente turbamenti nella sfera sessuale. Vorrei solo cambiare il mio mondo interiore che a volte è troppo interiore.

[... ] L'ho trovato tra le bozze salvate di maggio... in evidente stato di agitazione cronica tale da essermi dimenticato di postarlo...

martedì 5 maggio 2009

Buddellu - Primo giorno di lavoro


"Da lunedì a venerdì ci sarà buddellu, sabato e domenica U 'NFENNU!" - Mr. Amendola docet.

Come previsto, il primo giorno di apertura ufficiale, è stato PANICO. La gente che si accalcava, disponibile a vendere i figli pur di entrare prima degli altri e accaparrarsi 4 paia di TVultrasottile scontatissimo.

Poi uno guarda i giornali e sente parlare ogni giorno di crisi mondiale, aumento dell'inflazione, disoccupazione, mercati saturi e sovrapproduzione... ma che cazzo stai a dì!

Tutte balle, i miei occhi oggi hanno visto scene che voi umani non potete neanche immaginare.
Tutti felici, gente che sborsa soldi e gente che incassa soldi.

Io mi sono rotto il culo. I love FRIGGITRICE, siamo diventati amici. Certo comunichiamo in modi diversi, io impreco, lei emette un fantastico bip assordante e incessante. Mi fischiano ancora le orecchie, cazzo.

Adesso vado a distendermi un pò, sono stanco ma soddisfatto. Le mie mani profumano di olio fritto, chissà se un giorno anche io avrò la maglietta di Miglior friggitore del Burger King.

Si è vero, non sono mai stato molto ambizioso. Mi accontento... (scherzo)

lunedì 4 maggio 2009

Spegnere il pc, accendere il cervello.

Al solito, con la speranza di avere qualcosa da dire, rimando a scrivere e passano settimane.
La promessa di scrivere giornalmente è andata a puttana, non avevo dubbi.

Cerchiamo di rimediare...

Ieri sera verso le 23.30 sono andato a letto. Ho spento presto il computer, e finalmente... ho acceso me stesso. Era da tanto che non mi buttavo sotto le coperte con la mente libera, con la facoltà di scegliere a cosa pensare e se - pensare. In genere arrivo a letto quando sono cotto, così stanco che non ho il tempo per pensare a qualcosa, passo direttamente alla fase onirica/dormiente. 

Ieri invece, ad occhi chiusi, POTEVO tutto quello che VOLEVO, in maniera precisa, ordinata. Un pensiero, poi un'altro, ma uno alla volta. Ricordo che i primi cinque minuti ho visto una serie di mostricciattoli di vari colori. Paura. Poi  ho pensato che giocare a Pac Man (Waka Waka su quel cazzo di facebook) per troppo tempo ha effetti collaterali. Insegnamento per il futuro.

Dopo ho ripercorso con la mente, cercando di focalizzare delle immagini, il percorso di strada da Saint Patrick Street a 5, Centenary Crescent in quel di Cork, Irlanda.


Che esperienza indimenticabile. Il parco, il pub all'angolo, il fiume a destra, l'incrocio pedonale, il ponte, la fabbrica di birra, Barrack Street in salita, Greenhouse Street, il bivio e Centenary Crescent, 5. Casa Dolce Casa. Una casa, una vita, una indipendenza che a volte mi manca... forse è per questo che ultimamente non tollero la presenza dei miei familiari. Per carità li adoro, e al tempo stesso li odio in quanto invasori di una indipendenza che mi manca. 

Forse è giunto il momento di spiccare il volo e abbandonare il nido? Non lo so. So solo che quando quel giorno in Irlanda davanti al bivio "restare per dieci mesi come cameriere al Clarion Hotel o tornare in patria?", quasi, quasi, quasi, quasi, mi pento di non essere rimasto lì. Ma quella sarebbe stata un'altra vita, un'altra storia.

La mia storia adesso è qui. A metà dalla carriera universitaria, carriera di cui me ne sbatto altamente le palle, che continuo più per i miei che per me stesso. Ci tengono tanto loro ad una laurea, ma perché non provano ad immatricolarsi? C'è sempre tempo. I genitori molto spesso cercano rivincite personali sulla pelle dei figli. Ma... "lo diciamo per il tuo bene!"

Come se una persona, anche una madre, o un padre, possono decidere o sapere cosa è bene per te o meno. Quello che è il mio bene, lo so io... e se non lo so, beh... lasciatemelo trovare, senza aiuto. Non l'ho chiesto.

La carriera teatrale, che ancora non può chiamarsi carriera ma al massimo "avviamento al", è in fase finale per questo primo anno di scuola. Un saggio alle porte, e sicuramente con esso anche stress, ansia, panico ma soddisfazione finale e ricordi fantastici. Almeno spero! E poi applausi o fischi, vedremo. Servirà a capire.

L'Ipercoop apre domani, e il Burger King anche. Il mio primo turno? 11.00-15.00, 4 ore nell'intervallo di punta e massima confusione. Spero di uscirne vivo, almeno fino al primo stipendio, che dovrebbe arrivare a metà giugno. Ho scoperto che non potrò andare in vacanza fino al 10 settembre. Beh, dall'11 io sono in vacanza, cascasse il mondo. 

Ma dove potrei andare? Si accettano proposte allettanti, anche indecenti (solo donne!). A presto!

mercoledì 22 aprile 2009

La sostanza vince sulla forma.

Una cagata di cane a forma di torta sacher rimane comunque una cagata di cane.

E se tutto quello che ci muove fosse solo una questione di forma priva di sostanza?
Chi non ha mai pensato per un momento: "Ma che cazzo sto facendo? Ma chi se ne fotte di fare questo/quello!?". 

Di una sola cosa sono certo: questo mal di testa oggi è privo di forma e pieno di sostanza.

mercoledì 15 aprile 2009

Casa Giudice - to be continued.

Casa Giudice. La scena si svolge in cucina, un tavolo al centro e tre sedie a favore di pubblico. A destra l'ingresso in cucina. Sullo sfondo una veranda. Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, o forse no.

GIOVANNI, 21enne stressato
MAMMA, madre di Giovanni
NONNA, nonna di Giovanni

MAMMA: Buongiorno! (si rivolge a Giovanni con il solito umore allegro) Divertito ieri?
(Giovanni abbassa la testa con aria infastidita e risponde un ok con la mano). Allora? Non parli? Raccontami.
GIOVANNI: (biascica con voce bassa) Lo sai che non riesco a parlare la mattina.
NONNA: Fozza, cunta! Chi facisturu?
GIOVANNI: Ecco, lo sapevo. E' partito il disco. Ma se ogni anno facciamo sempre la stessa cosa, perché me lo chiedi?
MAMMA: Ma ti sei divertito?
GIOVANNI: Si si. Divertito (comincia ad essere irritato). Mi fate mangiare adesso?
Nonna: A proposito, che avete mangiato?
GIOVANNI: (comincia ad alterarsi seriamente) Ma secondo te, a Pasquetta, in piena campagna, cosa ci va a fare? A cucinare Escargòt?
NONNA: (non capisce) Cu è ca si cacò?
GIOVANNI: Crastuni, nonna... CRASTUNI! 
NONNA: Ah belli su... che i patati e a sassa?
GIOVANNI: (alza il tono della voce!) SASIZZA, CANNI DI CAVADDU, questo abbiamo mangiato! Io che vi sopporto ogni giorno sono un crastuni... un grande CRASTO!
Nonna: Au a si nivvusu, figghiu. Fatti fari na visita ndo pissicologo!
MAMMA: C'è bisogno di rispondere così a tua nonna. Sei troppo nervoso. Ma perché?
GIOVANNI: (comincia ad urlare) Siete voi che mi fate innervosire! Ogni giorno le stesse domande. Come stai? Come va? Tutto apposto. Divertito ieri?
MAMMA: L'università che dice?
GIOVANNI: Ecco, mancava il pezzo forte! L'università che dice? Che cazzo vuol dire sta domanda? Dubito che possa provare sentimenti e raccontarmi come stia. E' una persona l'università? No, è un pezzo di cemento.
MAMMA: Non ti vedo mai aprire un libro. Ma stai studiando?
GIOVANNI: Ma se ci vediamo a stento a colazione e ogni tanto la sera a cena... come fai a dirlo?
MAMMA: Ognuno conosce i suoi polli, e tu sei un polletto, mio caro.

[...]

sabato 11 aprile 2009

Fiume di parole

Più pensi a quello che vuoi scrivere e più ti blocchi perché la razionalità, il pensiero, è una troia, un troione.. e ti fotte. Credi che riflettendoci su riuscirai a scrivere le cose più belle che il tuo ego possa ideare, e invece più ti fermi e meno riesci. Assioma applicabile in qualunque contesto.

Le pippe mentali, quante ne facciamo ogni giorno. Miliardi di pensieri che ci affollano il cervello, miliardi di azioni che, pensando - e non agendo, evitiamo di compiere. E ogni azione non realizzata, è un pensiero in più che si aggiunge al vortice inarrestabile e massacrante. E' un fiume di dannata droga demoniaca.

Sono sbronzo, cioè brillo, non totalmente sbronzo. La sensazione è quella di non avere alcun tipo di freno, inibizione, paura. Il nostro cazzo di cervello è tormentato da paure con cui conviviamo, anche se cerchiamo di esorcizzarle. Paura di socializzare, paura di sbagliare, paura di prendere iniziative, paura di dire la propria, paura di apparire, paura di non essere all'altezza.

Qualcuno dice che la paura è il sentimento più importante nell'uomo, senza paura saremmo tutti degli imbecilli. Eppure io credo che in determinati, diversi contesti, la paura ci schiaccia plasmandoci in quello che meno ci rappresenta veramente.
Forse sono sfigato, forse sono un timido che ha bisogno di rimedi palliativi e illusori, probabilmente però non sono l'unico. La festa si chiamava Vomityzer, Vomitaizer, Vomitayzer... come cazzo si scrive? Una sola parola chiave: ALCOOL. Tutti, nessuno escluso, hanno bevuto qualcosa. Siamo forse tutti sfigati, timidi, pulcini che bramano di sentirsi, per un attimo, dei leoncini?

L'essere umano è strano, l'uomo è complicato, la donna.... un enigma indecifrabile. Sei sempre nei miei pensieri, anzi no. Mi dispiace. Quanto è bello quando pensi ad una donna, quando chiudi gli occhi e sorridi come un imbecille, ascolti una canzone e parte il tuo film d'amore a lieto fine. Quanto è brutto quando lei sta facendo lo stesso sogno, ma bacia l'altro, lo sconosciuto, o addirittura - il tuo migliore amico. Pesantissimo.

Siamo forti e spavaldi quando ci viene sbandierato un sentimento da parte di una donna che non ci attrae. Siamo piccoli e insicuri quando sbandieriamo un sentimento ad una donna a cui siamo indifferenti.

Prima o poi un'onda si incontra con l'altra, e l'ampiezza d'azione si raddoppia. O è amore, o terremoto. In entrambi i casi, c'è una forza straordinaria in tutto questo. Creazione, distruzione, ancora creazione. Melior de cinere surgo. L'Abruzzo stupisce tutti, dubito che molti conoscessero quei posti. Io per primo. Dobbiamo sempre ridurci alla perdita per renderci conto di certi tesori?

Un popolo forte, composto e unito anche nella tragedia. Un pò come qui, si... col cazzo.

"L'unica cosa che non ho capito nella vita è vivere" - John Judge.

G.G.: "Ah, adesso ti auto citi?"

JJ: "Ma che cazzo vuoi? Devi sempre rompere i coglioni? Si, non mi va di essere sempre modesto e taciturno. Voglio urlare al mondo un grande e grosso VAFFANCULO."

G.G: "Perché? Che ti ha fatto?"

J.J.:"Nulla. Voglio solo che mi risponda con enfasi per farmi capire che l'unico VAFFANCULO lo devo rivolgere a me stesso".

Fanculo Giovanni Giudice,
Buonanotte.

giovedì 9 aprile 2009

Resoconto di una settimana...

Come al solito, dopo l'iniziale e passeggero entusiasmo, la maga ProCràstina (o Crastìna, con accento alla catanese) è riuscita a stregarmi e puntualmente ho iniziato a rimandare e rimandare e ancora rimandare.

A partire dal blog, che in teoria dovrebbe essere un appuntamento giornaliero, proseguendo con lo studio, che era iniziato nel migliore dei modi - da vero nerd secchione, alla palestra, che tra gastriti nervose e vacanze pasquali, è stata una condanna per il mio fisico scultoreo.. si, certo, forse tra qualche mese o anno.
In questi giorni sono anche successi eventi significativi. Il primo bagno dell'anno, per esempio, si ricorda sempre fino all'anno successivo. San Giovanni Li Cuti, insieme al prode Iuzzo, in un bagno snervante, congelante ma al tempo stesso rilassante e tonificante... quante ante!

Tralasciamo i dettagli sulla "spiaggia" di San Giovanni Li Cuti, un tempo invidiabile rione di mare nel mezzo della città, con spiaggetta nera curata e pulita. Adesso sembra più la discarica comunale. Colombe morte, topi, escrementi di varia natura (probabilmente anche umana), infrastruttute abbandonate per non parlare della spiaggia, che da nera è diventata grigia, il colore dei detriti di cantiere depositati in vece della cenere lavica.
Perché andare lì? Beh perché nonostante tutto, ci sono i soggetti tipici che popolano la spiaggia, iperattrezzati, intoccabili, quelli che - tutto il mondo attorno cambia, ma loro sono al centro del mondo e restano fissi, come punti focali, su cui ruota tutto. Questi tizi, ti fanno dimenticare lo squallore del posto, e ti fanno sentire vivo.
La spiaggia di Saint John è bella anche perché puoi fare incontri galanti, e conoscere un pò di signorine bionde, ma anche brune... e rosse! Che poi non ho mai capito se le rosse sono rosse... anche là. Vabbè questo non c'entra.... Dicevo, è bello perché puoi relazionarti con gli altri esseri umani molto più facilmente che nelle uscite serali, per non parlare delle discoteche o dei pub. La sera le ragazze escono per fare le sfilate di moda, al minimo contatto umano diventano iene. Beh no dai, non tutte... solo quelle sfigate.

Devo dire che la stessa spiaggia, nel tardo pomeriggio, si trasforma in un piacevole luogo per stare in compagnia di amici a fare quattro chiacchiere. L'ideale sarebbe avere un cameriere ambulante e ordinare un martini bianco e qualcosa da spizzicare. Vabbè, basta anche solo immaginarlo... come Peter Pan in Hook - Capitano Uncino, fantastico film con Robin Williams e Dustin Hoffman.


In questi giorni ho avuto modo di rivedere anche una cara amica, Federica Casella, che non vedevo da quasi 1 anno e mezzo... o forse più. Sono contento che la sua vita stia finalmente prendendo la strada che più la soddisfa. Vai e trasforma la nebbiosa Milano in una raggiante Catania del nord! E se passi da Radio Deejay, voglio la foto con Linus e Nicola Savino e una maxi dedica per me!

A proposito di Radio, www.bastaradio.tk, sembra finalmente tornata agli antichi "splendori". Diciamo che tra mille cazzi, camurrie, impegni lavorativi, accademici, teatrali, sportivi, ludici e non, troverò il tempo di dire qualche altra cazzata dal vivo... ma questa volta spero di avere molti più ospiti che in passato.
Bene, siamo in chiusura di blog. Buoni propositi per il futuro?
1) Scrivere qualcosa, anche una piccola frase, OGNI GIORNO!
2) Riuscire a dire di NO alle piccole tentazioni quotidiane del cazzo... ti fottono - SEMPRE!
Buonanotte.

lunedì 30 marzo 2009

Con Aldo Ballistreri (Puzzon) si parla di Bici e viabilità

In una domenica da soli a casa, una chiamata di un amico ti può cambiare la giornata.
"Puzzon, che fai?" - risposta ovvia: "Un cazzo, tu?". "Nemmeno, che famo?"

E di cose ne abbiamo fatte un bel pò. Per prima cosa una mini puntata talk show a BastaRadio in cui Aldo si è raccontato un pò, svelandoci alcuni aneddoti sul mondo della bici, sul difficile rapporto di convivenza con auto e moto, e un commento sullo stato attuale dei mezzi di trasporto della città di Catania.

Ecco qualche piccolo estratto e qualche foto dell'evento (purtroppo ero un pò arrugginito e la regia audio non è stata delle migliori, ci sono stati alcuni intoppi tecnici!).





Il resto della giornata è trascorso in quel di Etnapolis, centro commerciale che di Domenica tutto sembra tranne che un centro commerciale... facce sconvolte, più passeggini al posto dei carrelli, in realtà si tratta di un grande parco divertimento per famiglie che, in realtà, non hanno voglia di divertirsi.

Detto questo, credo che non entrerò mai più in un posto del genere di domenica. L'aria era così irrespirabile che avrei tanto voluto avere uno di quei cosi che ti penzolano davanti negli aerei durante le dimostrazioni delle hostess, con l'unica differenza che in quelle occasioni non ti auguri di usarle!

Ho un nuovo cuginetto, devo ricordarmi di chiamare i miei zii per fare gli auguri!
Benvenuto Giulio, anche tu in questo mondo, tanto bello e tanto brutto... ma non pensarci per adesso, goditela.

sabato 28 marzo 2009

Socializzare in palestra - MI RICREDO!

E' proprio vero che qualunque esperienza, se la analizzi da un altro punto di vista, ha un significato e una valenza diversa.

Se dovessi riscrivere quello che ho scritto ieri sul Socializzare in palestra, stenterei a riconoscermi. Avevo parlato infatti del come sia fastidioso e assolutamente patetico il voler socializzare a tutti i costi in palestra, e del mio non sopportare chi mi parla mentre sto eseguendo un esercizio.
Ebbene oggi, la stessa persona che ha scritto il precedente blog, si è trovato a chiedere informazioni ad un ragazzo lì nei pressi. Oggi è sabato, l'istruttore che doveva spiegarmi gli esercizi non c'era, e per necessità ho dovuto chiedere aiuto.
Corrado, a differenza di come avrei probabilmente reagito io, si è dimostrato gentilissimo, spiegandomi gli esercizi, seguendomi e spronandomi a fare di più, con cortesia e voglia di socializzare.
E dopo anche con Saro, anche lui ex palestrato nonché fuggitivo del CUS, si è parlato un pò del più e del meno.
Questo mi ha fatto pensare due cose:
a) Ci sono giorni in cui NON VORRESTI VEDERE nessuno, in cui TUTTO E TUTTI ti sembrano alieni e nemici da evitare. Probabilmente ieri era uno di quei giorni, e quel blog è stato scritto con quello stato d'animo dominante.
b) Probabilmente l'unico alieno in quei giorni sei tu, e tutti gli altri che tu credi essere ostacoli, pensano lo stesso di te.
c) Se il tuo stato d'animo è negativo, anche tutte le relazioni saranno contaminate da questo stato d'animo. Siamo abituati a pensare che un sorriso possa fare la differenza. E' vero, ma soltanto se il sorriso esterno è accompagnato da un sorriso interno, da uno stato di grazia e positività.
E come si fa ad essere sempre in uno stato di grazia e positività?
Cercasi risposte divine.

giovedì 26 marzo 2009

Socializzare in palestra

Al secondo giorno di allenamento, è giunto il momento di aprire una parentesi (Argomento "Palestra").

E' uno strano mondo, quattro mura, pesi, manubri, qualche attrezzo e uomini e donne bramosi di forza, potenza e fisico indiviabile! Che c'è di strano? Nulla. Mens sana in corpore sano, dicevano i latini! E se da un lato si va in palestra per sistemare il proprio fisico, dall'altro c'è chi va in palestra per "socializzare".


Dico io, ma come cazzo fai a socializzare in palestra! A me rompe quando qualcuno viene a parlarmi mentre sto facendo un esercizio pesante.

Analizziamo la scena. Io, un manubrio, ultima serie di un esercizio, occhi a "cinese in coma" dovuti allo sforzo, colorito - tipicamente giallo/verde del mio volto - di un acceso rosso porpora per la fatica.
Arriva lui, canottiera supersudata, odore nauseabondo che lo precede, e con fare molto apprensivo ti chiede: "Scusa stai usando la panca?". "Mi ci vedi seduto sopra per caso, Testa di Cazzo?". Lo pensi per un attimo, poi quasi come esalando l'ultimo respiro, rantoli un "no prego fai pure". L'educazione è una brutta bestia, il male del secolo.
Poi mi viene in mente l'altra esperienza, quella con l'alieno. Si tratta di Davide, il tizio che mi fece odiare la piscina. Era l'unico sport in cui speravo di rilassarmi, staccare la spina e isolarmi dal mondo e invece no. Lui, Davide detto anche invaDavide, era sospettato extraterrestre perchè in grado di parlare sott'acqua. Per non parlare delle cozzate che ti riusciva a dare quando ci si incrociava nella stessa vasca.
Ecco, elementi come questi andrebbero presi e trasportati su un altro pianeta. Pianeta Merda.

Parlando di cose extraterrestri, lo spogliatoio di qualunque centro sportivo è una specie di dimensione parallela. Tutti si salutano, ma nessuno si conosce. Tutti entrano con un salve, tutti escono con un arrivederci. Quanto sono educati!
Ma perché non salutare tutti gli altri allora, quelli che incontriamo per strada, quelli in aula studio, quelli al bar, quelli al cinema, a teatro, al supermercato. Perché nello spogliatoio si, e in tutti gli altri posti no?

Secondo me ci si saluta perché qualcuno l'ha fatto, e allora si pensa che sia giusto così, salutare all'ingresso e all'uscita.

Oggi non ho salutato all'uscita.
Chissà cosa avrà pensato ognuno di loro? Che sono un pezzo di merda?

Questi importanti dubbi esistenziali mi attanagliano l'esistenza. Si vede, notare in viso la tipica espressione dell'attanagliato.

martedì 24 marzo 2009

Un pò di ricordi con BastaRadio.tk

Erano bei tempi quelli. Erano i tempi in cui un certo Gianluca Campo di Marina di Ragusa soleva dire in giro "Bashtaddi!". Dà lì nacque l'idea di creare Bastard Radio, che poi divenne - abbreviando - Basta Radio.

Furono mesi di prove, configurazioni, software, collegamenti hardware, microfoni, cuffie, acquisti, soldi buttati, soldi ben spesi... passione, e tanta tanta tanta voglia di cazzeggiare e mettersi in mostra.
Nacque il sito (http://www.bastaradio.tk/), che non aveva nulla se non un logo, un paio di scritte con i numeri per contattare il dj, la webcam e soprattutto il riproduttore per sentire in streaming la radio!

E che ascolti! Mi ricordo alcuni giorni anche 20, 25 persone collegate! Che soddisfazioni... Oggi stavo riascoltando alcune cose fatte quest'estate... mi andava di condividerle in memoria di quei tempi, e chissà che un giorno Basta Radio non risorga dalle sue ceneri.










domenica 22 marzo 2009

Monno Giovanni















Ecco a voi Monno Giovanni. Cosa succede al volgere di una domenica interamente votata al cazzeggio. Cazzeggio, o minchiate...come quelle di radersi a zero.




giovedì 19 marzo 2009

Fastidi

Ci sono delle cose che le mie orecchie non tollerano.

1) Il rumore delle lape, dei motorini con marmitta forata, degli autobus e delle macchine in corsa che si ode dalla mia fottuta stanza con vista strada.
2) Le urla di mia nonna quando si imbatteva la mattina presto nella mia bisnonna. Era il suo antistress, quella povera donnina di 98 anni. Adesso che non c'è, la casa è più silenziosa, mia nonna è depressa e non sa con chi sfogarsi.
3) I tacchi di mia madre in casa e le urla contro mia sorella quando non studia a dovere ( è un vizio di famiglia, urlano tutti).
4) Il richiamo di mio padre "A TAVOLAAAA". Gli esce sempre matelico e cantileggiante.
5) I professori che non sanno fare il proprio mestiere. Quelli che parlano a macchinetta, quelli che ridono delle proprie battute e anche l'aula lo fa (per pietà), e poi ci sono quelli che il microfono lo usano come spazzolino e anche il minimo respiro viene amplificato come se fosse l'ultimo rantolo.
6) Massimo Giletti.

Resoconto di una giornata - Seconda Parte

Sono tornato circa un'ora fa dal corso di teatro.
Oggi tre ore di dizione belle piene. E' sempre stata uno dei miei oggetti di studio preferiti, per passione e forse un pò di narcisismo. Adoro registrarmi, infatti, e ascoltare la mia voce e la mia pronuncia.

Ho sempre avuto una grande predisposizione all'imitazione e all'ascolto, all'udito attivo. Forse è per questo che ho sempre cercato di emulare i grandi speaker e doppiatori italiani, che sono i portatori sani della corretta pronuncia italiana. E' grazie a loro e all'opera massificatrice della televisione infatti che l'italiano standard oggi entra nelle quotidianamente nelle case degli italiani.

Ecco io personalmente preferisco ascoltare (che è diverso dal guardare con trasporto) le pubblicità delle reti nazionali italiane. Meglio dei programmi "demenziality": Amici di Amici,
X Fattoria, Isola dei Saranno Famosi.

Ho deciso di diventare Vegetariano... anche se, ripensandoci, non so cucinare ASSOLUTAMENTE niente. Forse prima dovrei decidere di imparare l'arte culinaria.

Domani andrò in palestra ad iscrivermi. Questa volta conto di fare almeno tre mesi continuativi. Altro che Hulk Hogan. John Judge, body builder "capomastro".

Adesso dovrei lasciarvi in qualche modo carino, ma ho troppo sonno per anche solo pensare.
BUONANOTTE.

mercoledì 18 marzo 2009

Resoconto di una giornata - Prima Parte

Oggi sveglia presto.

7.45 - Per uno che si alza solitamente alle 12.00 è un incubo.

Prendo il fido amico Dario e ci dirigiamo in quel di Auchan a Misterbianco. E' il secondo giorno di colloquio di lavoro per il nuovo Burger King. Ad aspettare con noi altri 23 speranzosi giovani, più uomini che donne, di diverso ceto sociale e culturale. C'è un CowBoy - odiosissimo e logorroico; c'è il tizio che prima lavorava negli Espurgo Pozzi Neri; spicca inoltre il tipico ragazzo che non ha voglia di fare un cazzo, con le caccoline ancora negli occhi come se fosse ancora nel suo lettuccio.

Il titolare è il pezzo forte. Cappellino bianco, pantaloni maglietta e giubbotto beige, scarpe grigie.
Se non avesse dichiarato di essere il proprietario della struttura, l'avrei scambiato per il mio gelataio di fiducia.

Naturalmente mi sono divertito a imitarlo, anche perché non è così difficile. Basta non pronunciare le parole in italiano standard ma in tipico sound catanese, bello incaccato và!

La sua segretaria è una mia collega, ed è molto porca. Riccia, occhi da cerbiatto, sederino sporgente e una bocca da elucubrazioni erotiche. Vedremo di approfondirne la conoscenza.

Tra i concorrenti c'era anche una ragazza che sembrava Natalie Imbruglia, ma con tipico accento nisseno. E per di più la sentivo parlare di matrimonio e convivenza con il suo attuale ragazzo.

Fanculo anche a Natalie Imbruglia.

La giornata continua in una gitarella a Misterbianco tra le vie storiche (nel senso che tutti i nomi delle vie sono dati a personaggi storici) e illustri personalità (cioè gli ever green che stanno in piazza a cui abbiamo chiesto informazioni per raggiungere l'Ufficio di Collocamento).

Il buon Dario, essendo residente a Misterbianco, ne ha approfittato per richiedere il modulo per i privileggi fiscali della legge 407/90. Io, essendo residente virtualmente a Catania, verrò sballottato tra le pareti colorate del Centro per l'Impiego di Via Giannotta 18. Si divertono lì, i dipendenti. Sembra una giostra, è pieno di cartelli colorati, strisce a terra tratteggiate, e orde di fila da fare prima di essere serviti. Ma d'altra parte, Catania è bella.

Domani finalmente il mio cinquantino - Neo's 50 - torna in vita (previo pagamento di 50 euri).
Come cazzo ho fatto a resistere per 2 mesi e mezzo a camminare con quella scatoletta di tonno bianca imbottigliato nel consueto e costante traffico cittadino. Per non parlare dei duelli tra me e i posteggiatori abusivi, quelli che ti fanno manovra quando hai già finito di parcheggiare. Ma non avrete il mio denaro, non cederò ai vostri luridi ricatti! Bucatela pure, la mia scatoletta di tonno bianca.

E' tardi cazzo, devo scappare a teatro.

lunedì 9 marzo 2009

Io e Mr. John!

Vi hanno mai posto quella domandina semplice semplice che dice: "Parlami di te"? Secondo me è la risposta più difficile da dare.

Dunque vediamo... so che mi chiamo Giovanni, ho compiuto 21 anni sabato mattina, ero talmente accoppato dalla serata-sbronza precedente che ho preferito rimanere a letto abbracciato alla bacinella previeni vomito. Naturalmente ho perso la lezione più interessante di teatro mai fatta finora e il favoloso fragolino che i miei colleghi avevano portato per festeggiarmi.

Il solito culo.

Vivo a Catania, città, paese, rione, centro culturale, artistico e umano. Mi domando che ho fatto di male per esserci nato.
Da quasi 3 anni frequento l'Università di Economia di Catania, corso in Economia Aziendale. Dovrei essere laureando ma non avendo frequentato il primo anno causa svariate crisi adolescenziali, si può dire che ho iniziato soltanto l'anno scorso il percorso accademico. Adesso sono a metà esatta.

Che stronzo.

L'obiettivo per questo semestre è di riuscire a dare 6 materie. Come premio produzione mia madre mi regalerà finalmente l'apparecchio ortodontico per le mie arcate non arcate.

Doppiamente stronzo.

Da un pò di tempo mi sono appassionato ad uno sport molto nobile, la corsa! Economica, onnipraticabile, sfidante! Obiettivo di lungo periodo? La maratona di New York. Mi alleno al CUS della Cittadella. Cercasi volenterosi seguaci per corsa in compagnia. Mi auguro che non sia una passione passeggera ma che la Dea Costanza sia sempre con me e mi spinga per più di 4 mesi (io e lo sport non andiamo molto d'accordo, generalmente dopo il primo mese litighiamo e ci prendiamo a piatti addosso, precedentemente svuotati dai prelibati pasti.)

In amore seguo due fasi che si alternano.

A) Amo tutte le donne, sono il mio punto debole. Ecco perchè non riesco mai a legarmi con una.
B) Amo una donna in particolare con cui starei volentieri e costruirei un rapporto. Lei invece, no.

Non mi incazzo molto spesso. Anzi direi mai. E se succede avviene in maniera molto ridotta. Ecco perché sono una persona stressata. La gastrite è la mia migliore amica, mangiamo spesso insieme.

Amo il teatro e la sua magica atmosfera in cui per un attimo si può essere quello che non si è. E anche qui, in questo blog, vorrei poter essere il mio alter ego Mr. John, a cui affido la possibilità di dire tutto quello che penso, agire in modo diverso da come mi comporto solitamente, ogni riferimento a fatti e cose potrebbe essere non puramente casuale.

Non mi assumo nessuna responsabilità per le parole di Mr. John.

Passo e chiudo. Giovanni Giudice.